Il rapporto con le piante

Il blocco da paura di fallire

Rapportarsi con un essere vivente che comunica in maniera completamente diversa da noi è estremamente istruttivo. 

A volte frustrante perché non riusciamo proprio a capire e purtroppo succede l’inevitabile.

Ma insegna molto della vita e dei nostri, altri, rapporti.

Forse sono partigiano e troppo immerso in questo mondo magnifico, ma credo che se impariamo ad rapportarci con le piante, impariamo su noi stessi e del rapporto con gli altri.

Attenzione non parlo di quelle persone fortunate che qualunque pianta che toccano la trasformano in qualcosa di formidabile, rigoglioso, bello.

No, parlo di quelli che hanno quasi paura perché  hanno già sbagliato altre volte, troppe volte.

Che nonostante tutto, però continuano a cimentarsi a provare, che si accontentano dei risultati, forse non eclatanti, ma certamente soddisfacenti. È tutto relativo e certamente se si cerca la perfezione si rischia più facilmente di avere amare delusioni. 

Una pianta con una foglia deforme o gialla, con una forma anomala, non è brutta, è particolare ,è diversa, forse unica , è la vostra pianta. 

Non è certo una pianta da museo o da competizione, o perché no, forse invece si, perché dovremmo sottoporci a confronto e giudizio.

Nel tempo ho veramente trovato tante persone che, anche se per motivi giustificati, per esempio ,mancanza di tempo, mi hanno confessato che avevano paura di avere piante per paura di fallire, che morissero.

Ma non è una scusa valida, quando compriamo fiori recisi, una bella rosa o un’orchidea, sappiamo che avrà vita breve, sappiamo che il suo destino è segnato, ma in quel breve lasso di tempo che quella bellezza ci accompagna, godiamo di essa e non ci facciamo troppi scrupoli.


Una pianta per quanto la possiamo bistrattare, volendo o no, cresce e ci accompagna per molto tempo a volte anni, a volte, anche una vita. Perché dovremmo privarci di quei momenti di quella possibilità? 

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